Il Museo della Specola si trova all'interno dell’omonima Torre costruita tra il 1712 e il 1726 per diventare il primo osservatorio astronomico di Bologna.
A metà del Novecento l'antica torre fu utilizzata dal direttore dell'Osservatorio Guido Horn d'Arturo come un vero e proprio telescopio quando utilizzò la sua altezza per sperimentare il primo modello di specchio a tasselli, l'innovativa tecnologia che sarebbe stata alla base della costruzione dei più grandi e moderni telescopi.
Gli oggetti custoditi all’interno del Museo non solo raccontano una storia, ma aprono anche una finestra sul futuro della conoscenza.
Grazie al progetto potranno essere preservati e nuovamente mostrati in tutto il loro splendore:
- le raffigurazioni di fenomeni celesti disegnate nel 1600 dall’artista e astronoma Maria Clara Eimmart. Si tratta di una serie amatissima di tavole illustrate che riescono a coniugare mirabilmente l’arte e l’astronomia
- tre strumenti databili tra il XVII e il XIX secolo di rilevante interesse scientifico: Il telescopio gregoriano di Peter Dollond, il telescopio rifrattore di George Adams, e il cerchio moltiplicatore di Reichenbach, Utzschneider e Liebherr.
- la collezione di globi risalente ad un periodo compreso tra il XVI e il XVIII secolo e comprendente alcune tra le produzioni più prestigiose dell’epoca, ovvero quelle degli olandesi Blaeuw e Valk, del londinese Senex e degli italiani Coronelli e Cassini.
Il Museo della Specola fa parte del Sistema Museale di Ateneo (SMA)